Lo sbiancamento professionale è una pratica molto comune negli studi odontoiatrici e assolutamente non pericolosa per la salute degli elementi dentari.
Esso si attua con l’applicazione di prodotti in grado di agire solo chimicamente, e non meccanicamente, sullo smalto superficiale dei denti senza arrecare danno o corrosione.
Il trattamento sbiancante non può prescindere da una precedente igiene orale professionale in quanto, in caso contrario, agirebbe decolorando il tartaro sovragengivale e non l’elemento dentario.

Seguendo una procedura standard affinata nel tempo, il lavoro alla poltrona dell’operatore riesce a garantire risultati molto soddisfacenti ma che sono soggettivi in quanto cambiano a seconda della qualità e della conformazione degli elementi dentari; caratteristiche che variano da paziente a paziente.

Per migliorare quindi l’effetto di tale procedura oggi lo sbiancamento dentale viene effettuato con l’ausilio del Laser a diodi che ne implementa: potenza, durata e uniformità. Questo agisce attivando in maniera più energica le sostanze sbiancanti applicate sulla dentatura dal clinico.

Tuttavia, qualora il risultato raggiunto alla prima seduta non fosse quello desiderato, previa buona salute parodontale, il trattamento potrà essere ripetuto per garantire la migliore risposta possibile degli elementi dentari alla terapia sbiancante.

L’attenzione che deve porre l’operatore durante la visita e, poi, durante l’igiene professionale è nel selezionare correttamente i pazienti che possono ricevere tale trattamento.

Lo sbiancamento dentale, infatti, non può essere eseguito su denti già molto sensibili e su dentature immerse in un contesto parodontale non ottimale in quanto risulta essere una pratica concentrata nella sua azione con una possibilità di arrecare, seppur minima, leggera sensibilità temporanea nell’immediato post-trattamento. Tale sensibilità però, a differenza di quella permanente che affligge la dentatura di molti pazienti, si risolve velocemente con la sospensione del trattamento stesso e dei vari richiami previsti dalla terapia sbiancante senza grandi difficoltà. Ciò è assicurato anche dall’utilizzo di presidi desensibilizzanti in possesso presso lo studio odontoiatrico da applicare sugli elementi dentari in studio e poi domiciliarmente per arrestare la sensibilità eventualmente portata dalla terapia sbiancante.

Questi presidi trovano il loro impiego, chiaramente, soprattutto nel trattamento della sensibilità dentale cronica.

Nella nostra struttura disponiamo di tre kit differenti per soddisfare le diverse necessità:

  • Kit desensibilizzante: per la sensibilità temporanea portata dalla terapia sbiancante e per la sensibilità dentale cronica;
  • Kit per il rinforzo dello smalto: ad azione mirata sulla rimineralizzazione e conformazione dei prismi dello smalto degli elementi dentari per migliorarne resistenza e azione di difesa dagli insulti batterici;
  • Kit di mantenimento dello sbiancamento: da usare domiciliarmente secondo precisa indicazione del clinico per aumentare la durata dell’effetto della terapia sbiancante.